Il Cumbre Vieja a La Palma: il cratere collassa e si apre una terza bocca eruttiva, l’eruzione continua implacabile

Il Cumbre Vieja a La Palma: il cratere collassa e si apre una terza bocca eruttiva,

Incredibilmente, dopo oltre due settimane di attività incessante, il vulcano Cumbre Vieja continua a riversare la sua furia sulla terra di La Palma. Il paesaggio dell’isola delle Canarie è stato trasformato radicalmente dalla potenza distruttiva dell’eruzione in corso. La notte del 3 ottobre è stato segnalato il cedimento della parte settentrionale del cratere, evento che ha innescato una nuova fase di attività vulcanica. È impressionante quanto la natura possa manifestare la propria forza in modi così imprevedibili.

Dal 19 settembre, quando il Cumbre Vieja ha risvegliato i suoi ardenti impulsi, l’isola di La Palma è stata teatro di uno spettacolo epico e inquietante. L’eruzione, dopo cinquant’anni di quiescenza, ha spazzato via tutto ciò che ha trovato sul suo cammino, aprendo nuove bocche eruttive e alterando la morfologia dell’intero territorio circostante. Il crollo di una parte del cratere principale, avvenuto tra il 3 e il 4 ottobre, è solo l’ultima di una serie di sorprendenti evoluzioni di questo evento catastrofico.

La tenacia con cui il Cumbre Vieja riversa la sua lava incandescente alimenta un senso di sgomento e rispetto per la potenza primordiale della natura. Le comunità locali sono costrette a confrontarsi con la devastazione e a riconsiderare il proprio rapporto con il territorio che abitano. La persistenza dell’eruzione vulcanica, che non accenna a placarsi, suggerisce che l’impatto di questo fenomeno continuerà a farsi sentire per molto tempo ancora. E pensare che tutto è iniziato solo due settimane fa, un lasso di tempo che sembra dilatarsi all’infinito di fronte a un evento di tale portata.

Mentre il mondo osserva con timore e ammirazione lo spettacolo dell’eruzione del Cumbre Vieja, La Palma lotta per riprendersi da uno dei più grandi disastri naturali della sua storia recente. Le immagini della lava che si insinua tra le case e dei cieli oscurati dalle ceneri resteranno impresse nella memoria di chiunque abbia seguito da vicino questa drammatica vicenda.

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Nel cuore della notte tra domenica 3 ottobre e lunedì 4, la parete settentrionale del vulcano ha ceduto, creando un fragoroso crollo che ha destato preoccupazione. Tuttavia, fortunatamente, grazie alla tempestiva segnalazione delle anomalie dalla rete di monitoraggio, si è potuto prevedere l’evento imminente. La direttrice dell’Osservatorio Geofisico Centrale dell’IGN, Carmen López, aveva già avvertito nel pomeriggio che le emissioni di gas sul versante nord-occidentale del vulcano erano in aumento, indicando un’instabilità che avrebbe potuto provocare il cedimento della struttura superiore del cratere.

È interessante notare come il processo di collasso di una parte del vulcano, sebbene possa generare grande apprensione, sia in realtà un fenomeno piuttosto comune durante le eruzioni vulcaniche. Dopo un’eruzione, è normale che la forma dell’edificio vulcanico subisca significative modifiche, come accade ora a La Palma.

Ciò che suscita maggiore curiosità è il fatto che, in questo caso, il cedimento del cratere sembra aver innescato un’attività eruttiva più intensa. Quali potrebbero essere le ragioni dietro a questo fenomeno?

Sulle cause di tale aumento dell’attività eruttiva sono state avanzate diverse ipotesi, tra cui una particolarmente interessante che suggerisce come durante il collasso di una porzione del vulcano possano verificarsi movimenti di massa all’interno del condotto vulcanico, provocando un effetto simile a uno “splash” che porta a un’incremento nella fuoriuscita di lava. Sebbene al momento manchino dati concreti per confermare questa teoria, resta uno spunto affascinante che invita a approfondire la complessa dinamica dei vulcani.

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In mezzo alle profonde preoccupazioni per il vulcano Cumbre Vieja, il 30 settembre si è verificato un evento ancora più inquietante: l’apertura di una terza bocca eruttiva. Questo nuovo sviluppo ha portato ad ulteriori timori sulla direzione imprevedibile che la lava potrebbe prendere, portando potenzialmente a ulteriori danni sull’isola. Osservare da vicino come la natura possa trasformare il paesaggio in un attimo è un evento a dir poco straordinario.

La nuova fessura si è formata a circa 400 metri di altezza sul versante settentrionale del cratere principale, da cui ha avuto origine la colata di lava che ha raggiunto il mare. Mentre non è la prima volta che si osserva l’apertura di una nuova fessura durante le ultime due settimane, questa in particolare è diventata il punto focale dell’intera eruzione, attirando l’attenzione dell’Istituto Vulcanologico delle Canarie (INVOLCAN). La natura, con la sua imprevedibilità, ci ricorda costantemente l’importanza di rispettarne la forza.

Nonostante le crescenti preoccupazioni riguardo al percorso che la lava potrebbe intraprendere verso il mare, i esperti stimano che il nuovo flusso si riunirà con il precedente entro un breve lasso di tempo. Mariano Hernandez Zapata, rappresentante del consiglio de La Palma, ha espresso la sua preoccupazione in merito a questa nuova evoluzione dell’eruzione, sottolineando l’importanza di monitorare da vicino i futuri sviluppi. La forza della natura ci ricorda la sua supremazia e la nostra inevitabile dipendenza da essa.